Una storia di spie, infiltrati e diplomatici che ci ricorda molto quanto accade oggi

Pagina Esteri del Corriere del Ticino, articolo di Andrea Colandrea

Nicoletta Maggi e Bernard O’Connor ripercorrono una vicenda della Seconda guerra mondiale con protagonisti ticinesi

Uno squarcio di luce si apre su un’intricata vicenda storica internazionale che, durante la Seconda guerra mondiale, proiettava le sue ombre sull’Italia del Ventennio fascista. È da pochissimo uscito nel Regno Unito, infatti, Operation EtnaBritain’s infiltration of Soviet agents into Italy (Operazione ETNA. L’infiltrazione britannica di agenti sovietici in Italia), un saggio investigativo scritto dalla giornalista italiana Nicoletta Maggi e dallo storico inglese Bernard O’Connor (cartaceo e ebook in inglese sono disponibili nelle principali librerie on line). Un saggio dove, per la prima volta con questa profondità di indagine, è raccontato uno spaccato preciso dell’operazione ETNA, ossia dell’infiltrazione britannica di agenti sovietici in Italia. Oltre all’attualità del tema – visto il ruolo e il peso dell’intelligence sia occidentale che russa nel conflitto ucraino – particolare interesse, per i lettori della Svizzera italiana, suscita il fatto che in quelle oscure operazioni dell’epoca si ritrovino i nomi – finora sconosciuti – di alcuni personaggi nati e residenti in Svizzera che si infiltrarono tra le fila dei combattenti fascisti per carpirne intenzioni, progetti e movimenti.

Si tratta di tre cittadini, due dei quali con cognomi russo e italiano, che operavano al soldo di Mosca e di cui si sa ancora molto poco: le ricerche che li riguardano dovranno essere approfondite in futuro sotto più aspetti, dato che la documentazione di quel periodo è stata soltanto da poco declassificata dal Governo del Regno Unito. Stiamo parlando dei tre ingegneri Andrei Kaliaiev, conosciuto anche come Alberto Rossi, italo-svizzero, nato a Bellinzona il 16 maggio 1898; Alexandre Filipov, conosciuto come Alessandro Floro, nato a Capolago il 4 novembre 1910; e Giuseppe Marabini, nato a Lugano nel 1916, che studiò in Francia e in Russia. Il libro di Nicoletta Maggi e Bernard O’Connor offre una precisa panoramica delle attività quotidiane dei membri dei servizi segreti britannici e sovietici e delle difficili trattative che si svolsero dietro le quinte tra War Office, Foreign Office, Secret Intelligence Service (SIS), Special Operations Executive (SOE) e l’intelligence sovietica. Il testo indaga inoltre sulle vicende degli italiani che fuggirono dalle persecuzioni fasciste e si stabilirono in URSS, alcuni dei quali si offrirono poi volontari per essere rispediti in patria durante la Seconda guerra mondiale.

Nicoletta Maggi

Nicoletta Maggi non è nuova a indagini storiche di taglio spionistico: nel 2019 ha pubblicato L’angelo di Churchill, racconto storico di un’agente segreta britannica che lavorò in Francia durante la Seconda guerra mondiale e che poi si ritirò in Italia. Una storia intrigante: la donna aveva un negozio di antiquariato a Numana, da dove proviene la stessa Maggi, e viveva a Sirolo, sempre nelle Marche, dov’è sepolta.

Nel 2022, mentre proseguiva le ricerche sulla biografia di questa agente segreta, Maggi chiese informazioni ai membri del gruppo di ricerca internazionale sul SOE di Steven Kippax. Bernard O’Connor, autore di Churchill’s Angels, storia delle donne infiltrate dal SOE in Francia, le fornì informazioni sui servizi segreti britannici e tedeschi, sull’addestramento degli agenti, sulla loro infiltrazione e talvolta sulla loro esfiltrazione. Proprio da qui è nata la collaborazione tra Maggi e O’Connor, storico e insegnante, autore di ricerche sull’aviazione, specialmente sul campo RAF di Tempsford e sul suo ruolo fondamentale durante la Seconda guerra (servì come base a squadroni che, tra le altre missioni, paracadutarono agenti segreti alleati dietro le linee nemiche). O’Connor è anche autore di un saggio sul declino delle relazioni anglo-sovietiche durante il secondo conflitto e infine del libro scritto a quattro mani con Nicoletta Maggi. Operazione ETNA si concentra sulla corrispondenza del SOE e del Foreign Office recentemente diffusa, sulle autobiografie degli ufficiali della sezione russa del SOE e su altre fonti italiane per fornire un resoconto molto dettagliato dei piani del SOE per infiltrare italiani addestrati dai sovietici in Italia immediatamente prima della resa nel 1943 e nei mesi successivi.

Bernard O’Connor

Alcune notizie di prim’ordine contenute nel saggio sono ricavate, in primis, da The National archives di Gran Bretagna (gli Archivi britannici). Per quanto riguarda i tre infiltrati «ticinesi»,  invece, vi sono stati contatti con le istituzioni locali come la Fondazione Pellegrini-Canevascini di Bellinzona nonché l’Archivio cantonale. Su queste vicende, come detto, occorrerà però compiere  ulteriori approfondimenti.

Informazioni su Nicoletta 115 articoli
Nicoletta Maggi è interprete simultanea e giornalista. Risiede nelle Marche, ma lavora da molti anni a Roma come addetto stampa. Ha lavorato in Inghilterra e in Germania.