Auld lang syne e’ la canzone melodica cantata da tutto il mondo anglosassone la notte dell’ultimo dell’anno, al rintocco della mezzanotte. Tradotto in inglese moderno sarebbe: per i tempi passati.
E’ un canto malinconico usato per salutare il passato. Tratto da un’antica poesia scozzese rinvenuta da Robert Burns nel 1788, e’ stata adattata in ballata folk e data allo Scots Musical Museum. E’ triste perche’ viene usata oramai per dire addio, di solito all’anno passato, ma, per esteso, anche quando ci si saluta per sempre, la fine della scuola, del servizio militare o un trasferimento. La nostalgia di qualcuno o di un periodo speciale.
Le parole del ritornello: For auld lang syne, my dear, for auld lang syne, we’ll drink a cup of kindness yet, for auld lang syne, (letteralmete, per i giorni trascorsi, mio caro, per i giorni trascorsi, faremo un brindisi pieno d’affetto insieme).
E’ un invito a non dimenticare:”Credi davvero che i vecchi amici si debbano dimenticare e mai ricordare? Credi davvero che i vecchi amici e i giorni trascorsi insieme si debbono dimenticare? Perche’ i giorni sono ormai trascorsi, mio caro, i giorni sono oramai trascorsi/ Faremo un brindisi per ricordare con affetto i giorni ormai trascorsi/Tu puoi pagare il tuo boccale di birra e io pagherò il mio/Faremo un brindisi per ricordare con affetto i giorni ormai trascorsi/Noi due abbiamo viaggiato per le colline e strappato margherite selvatiche/Ma ora siamo lontani l’uno dall’altro perchè i giorni sono ormai trascorsi/Noi due abbiamo navigato nel fiume da mattina a sera ma ora vasti oceani si frappongono tra noi/Perché i giorni sono ormai trascorsi/Perciò prendi la mia mano, amico mio fidato e dammi la tua/Faremo un brindisi pieno d’affetto insieme, in ricordo di quei bei giorni andati”.
Celebri le interpretazioni del cantante scozzese, Rod Stewart, in occasione del Remembrance Day al Royal Albert Hall a Londra, di Bruce Springsteen, Elvis Presley, Susan Boyle e, in particolar modo, delle Guardie reali scozzesi che la eseguono con le cornamuse.