I Maggi di Sirolo; famiglia storica della località sul Conero, influente fin dal 1300

Sirolo, Riviera del Conero

Il nome dei Maggi a Sirolo, paese medievale che si affaccia spavaldo sulle pendici del Monte Conero e domina dall’alto la riviera, appare già negli antichi manoscritti in pergamena del 1300. E’ una delle famiglie più antiche di Sirolo.

I Maggi hanno comandato per secoli l’antico borgo costruito dentro le mura di un castello, quello di Sirolo, eretto per proteggere la popolazione dalle scorribande dei pirati che giungevano dal mare Adriatico con le loro imbarcazioni. Sirolo ha da sempre subito dominazioni nel corso dei secoli, in tutta la sua storia. Nel 1465 però il castello di Sirolo, anche se sotto il controllo di podestà nominati da Ancona, si diede degli Statuti che ne sancivano una relativa autonomia, una forma di autogoverno che sarebbe durata fino alla fine del Seicento.

Spiaggia Urbani di Sirolo

I Maggi, una famiglia molto numerosa, erano perlopiù dei proprietari terrieri. Gran parte dei terreni attorno al paese apparteneva a loro. Oltre alle terre e ad un numero cospicuo di case, amavano possedere dei mulini per la produzione della farina. Non si dedicavano invece all’attività della pesca, molto praticata dagli altri abitanti del posto.

Ricoprivano anche ruoli importanti nell’amministrazione locale. In epoche recenti, diversi sono diventati sindaci.

Un manoscritto del 1522 elenca i nomi dei ventitré membri del più antico Consiglio degli Anziani di Sirolo di cui si ha documentazione. Nella lista, è presente Leonardus Maij, si scriveva così Maggi allora.

D. Luigi Maria Maggi restaura Chiesa SS. Rosario

Traccia di un Maggi, associato all’attività di “molinaro”, mugnaio, fuori dal paese di Sirolo, appare attorno al ‘700, secondo il libro di Cesare Baroni Urbani, Maria L. De Andrade, 1600-2000- Quattro secoli di Sirolesi.

Nel 1832, Angelo Maggi Anziano, ovvero facente parte del Consiglio degli Anziani di Sirolo, è tra i firmatari della lettera inviata dalla Magistratura di Sirolo al Monsignor Delegato Apostolico di Ancona, per fermare l’arresto di un sirolese, reo di aver ferito un uomo. Il sirolese esercitava la funzione di guardiano delle selve e la pena inflitta poteva suscitare imbarazzo, ovvero “pregiudizio nel nostro Comune” ed indebolimento del ruolo del guardiano stesso.

I Maggi a Sirolo sono stati anche grandi benefattori. Nel 1911 viene nominato custode dell’acquedotto Agostino Maggi e Decio Maggi. E questo perché Giuseppe Maggi aveva ceduto al comune di Sirolo uno dei suoi terreni per costruire il serbatoio dell’acquedotto.

Chiesa SS Rosario di Sirolo

La Chiesa del SS. Rosario a Sirolo, fondata nel 1571, fu fatta restaurare da don Luigi Maggi. Una lastra in pietra posta sopra a uno dei suoi portoni d’ingresso recita: ”Il decoro di questa chiesa è memoria perenne di d. Luigi Maria Maggi che nell’anno 1873 con larghi restauri la tolse all’antico squallore”.

Nel 1874 il parroco di Sirolo è don Nicola Maggi. Mentre chi progetta la cinta del pubblico cimitero nel 1867 è il signor Vincenzo Maggi.

Nel 1864, il consigliere Filippo Maggi, appresa l’intenzione di demolire l’arco del teatro posto nel palazzo comunale perché fatiscente, presenta una mozione per la tutela degli interessi dei proprietari del teatro. Andava difeso il possesso del legname di cui sono fatti i palchi.

Nel 1930, sempre un Maggi presenta un esposto al prefetto di Ancona contro la delibera del podestà di Numana, che voleva far riparare il teatro a carico dei palchettisti. Lui era uno di questi.

Tra i Maggi di Sirolo molti sono diventati militari. Maggi Mario, si legge nel libro di Urbani, De Andrade, nato a Sirolo il 17 Luglio del 1895, facente parte del 3° Rgt. Art. da Fortezza, muore il 7 Agosto del 1915 nell’ospedale da campo, durante la Prima Guerra mondiale.

Il centro di Sirolo

Tanti episodi per dimostrare quanto sia estesa l’influenza dei Maggi nel corso dei secoli. Basti pensare che nel 1850, secondo i dati forniti da Franco Maggi, impiegato al comune e proprietario di documentazione storica, i Maggi possedevano a Sirolo 43 case, 18 terreni, 5 molini di proprietà e due in affitto. Poi alla fine dell’ottocento, inizio novecento, un gruppo dei Maggi, assieme ad altre famiglie sirolesi, cominciano ad emigrare verso le Americhe. Molti Maggi vanno in Argentina, Uruguay e Brasile. Un ceppo dei Maggi si sposta nella provincia di Ancona, precisamente a Candia. E questo trasferimento è testimoniato da una documento storico rinvenuto dal professor Mario Maggi, medico veterinario e storico di Montefano. Suo padre, Leandro Maggi, da Candia si era trasferito a Montefano, per aprire un mulino, visto che il paese ne era sprovvisto. Suo fratello Giuseppe aveva avuto la stessa idea, solo che aveva intrapreso l’attività molitoria a Russi di Ravenna.

Negli anni ’90, il capo della Marina Militare argentina, Iorge Humberto Maggi, chiede al Ministero degli Esteri di poter avere notizie sul suo albero genealogico. Dopo un accurato studio all’anagrafe e dalle ricerche fatte da Franco Maggi, si scopre che i suoi discendenti sono i Maggi di Sirolo. Il suo bisnonno, Tommaso Ercole Carlo Maggi, nacque a Sirolo il 10 Marzo del 1847.

Dalla Russia con amore

Il 28 Maggio del 1999 Jorge Humberto Maggi, Prefecto Nacional Navale della Repubblica Argentina, va a visitare Sirolo. Sarà ospite in Italia dell’ammiraglio Renato Ferrarò, Comandante Generale del Corpo di Capitaneria di Porto e l’allora sindaco di Sirolo, il dottor Leonardo Orazi, organizza una festa in suo onore.

I Maggi hanno ricoperto un ruolo importante anche per la cultura di Sirolo. Fecero costruire il vecchio cinema, dove ora risiede Nadia Maggi, e l’attuale cinema, quello tra Numana a Sirolo. Ad opera di suo padre Alberto.

E per finire, non dimentichiamo che una Maggi da parte di madre, sempre di Sirolo, arrivata al secondo posto a Miss Universo, Daniela Bianchi è stata una delle Bond girl in 007. Il film da lei interpretato era dalla Russia con amore, con  accanto Sean Connery. Visti i natali ed il suo attaccamento alla località, più che dalla Russia, lei con amore veniva da Sirolo. Solo da Sirolo.

Albero genealogico dei Maggi dal ‘700 a cura di Franco Maggi
In alto da sinistra Maggi Altero, primogenito, Maggi Adolfo, Maggi Dario, Maggi Agostino, padre. In basso da sinistra: Maggi Alberto detto Bebi, Maggi Nicola, Benilde, madre, Maggi Adriana. (Foto Marco Marcucci)
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Nicoletta Maggi è interprete simultanea e giornalista. Risiede nelle Marche, ma lavora da molti anni a Roma come addetto stampa. Ha lavorato in Inghilterra e in Germania.