In base ai dispacci il Papa era al corrente di tutto
Nel progetto originario di Adriano Olivetti di destabilizzare Mussolini con un golpe, (vedi articolo su Adriano Olivetti L’imprenditore federalista Adriano Olivetti, collaboratore dell’intelligence di Churchill. Scrisse testi su federalismo. Progettava colpo di stato a Mussolini. Secondo i file desecretati il Vaticano era informato su piani Top Secret – Nicoletta Maggi), era prevista la costituzione di un Comitato esterno, concordato con il SOE, i servizi segreti britannici fondati da Winston Churchill nel 1940. È emerso dal file declassificato tempo fa su Adriano Olivetti, nome in codice Brown, in possesso degli archivi britannici.
I componenti del comitato di supporto al piano di Olivetti erano tre. Il primo, già rivelato in un articolo precedente in questo blog, era lo storico e giornalista Luigi Salvatorelli (vedi articolo Luigi Salvatorelli condirettore La Stampa collaborava con intelligence britannica di Churchill. 50 anni fa la sua scomparsa – Nicoletta Maggi).
Visioneremo ora gli altri due nominativi del comitato che, agli inizi, era concepito all’estero e solo dopo lo Sbarco degli Alleati in Sicilia il 9 luglio del 1943, poteva essere ubicato nel suolo del Regno d’Italia. La Sicilia in primis nei programmi.
Nei carteggi britannici viene riportato che gli altri due esponenti, oltre a Salvatorelli, concordati con Olivetti erano Ugo La Malfa e Carlo Levi.
I tre nomi quindi formavano il comitato, concepito all’inizio per supportare il golpe di Olivetti con l’approvazione del Vaticano, nei file scrivono che lo stesso Papa ne fosse al corrente e Maria Jose di Savoia in contatto con Olivetti stesso.
In un secondo momento, Olivetti ed il comitato (Salvatorelli, La Malfa, Levi) avrebbero potuto formare il nuovo governo post Mussolini.
Veniamo a conoscenza quindi che anche Ugo La Malfa e Carlo Levi erano di fatto collaboratori dell’intelligence di Sua Maestà.
In questo articolo di certo non verrà analizzato il ruolo politico, parlamentare, storico e letterario di Ugo La Malfa e Carlo Levi. Autorevoli storici, scrittori e giornalisti ne hanno approfondito ogni aspetto da molti anni.
Ci limiteremo ad analizzare la loro mansione nell’ambito del Comitato, previsto da Olivetti con Il SOE, i servizi segreti di Churchill, in base ai file declassificati dal governo britannico. Fine ultimo: un golpe a Mussolini.
Solo una breve descrizione dei due personaggi illustri per i lettori stranieri di questo blog.
Ugo La Malfa
Uomo politico italiano (Palermo 1903 – Roma 1979). Tra i fondatori del Partito d’azione (1942), nel 1946 aderì al Partito repubblicano, di cui fu segretario (1965-75). Deputato (dal 1946) fu, negli anni, ministro dei Trasporti, del Commercio estero, Bilancio e Tesoro. Si batté per l’intervento regolatore dello Stato in economia e per il controllo della spesa pubblica; fu fautore del centro-sinistra[1].
Carlo Levi
Carlo Levi nasce a Torino, ((Torino 1902 – Roma 1975), dove studia Medicina. Oppositore del regime fascista, viene confinato in Basilicata. Pittore e scrittore, dedica parte della sua produzione alla Lucania: tra le sue opere letterarie si ricorda Cristo si è fermato a Eboli (1945). Tra 1963 e 1972 è senatore[2].
Tornando al file aperto del governo britannico, se Adriano Olivetti aveva il nome in codice Brown, Ugo La Malfa veniva denominato Green.
Cablogramma MOST SECRET del 9 luglio 1943 Numero 4905 del capo del SOE Italia, Maggiore Roseberry inviato a Londra:
Caro,
nelle copie allegate del telegramma, i seguenti pseudonimi sono stati utilizzati:
Brown è OLIVETTI
Green è UGO LA MALFA
Phillips è il nostro contatto con il Partito D’Azione.
Drumbee è il contatto di Dulles (intelligence americana, n.d.r.) con il Partito d’Azione.
Cordialmente
(C.L. ROSEBERRY)
Maggiore
Leggiamo i nomi dei tre componenti del Comitato da affiancare ad Olivetti alla pagina due del documento MOST SECRET del 28 luglio del 1943:
I nomi suggeriti erano: –
LUIGI SALVATORELLI
UGO LA MALFA
CARLO LEVI
Nel dispaccio del 23 giugno del 1943 alla base britannica vicina ad Algeri numero 0912 scrivono che
- È Adriano Olivetti
- È Brown
- È l’Italia
- È Sforza
- È Simon
- È il Professor Salvatorelli
- È Carlo Levi
- È Ugo La Malfa
Sono i codici attribuiti ai vari componenti in contatto
A pagina 5 del documento del 27 luglio 1943:
13. UGO LA MALFA menzionato nel paragrafo 3 è già in Svizzera e là è in contatto con i rappresentanti del S.O.E. (l’intelligence britannica, n.d.r.). Lui ed un esponente di spicco del PARTITO D’AZIONE saranno esfiltrati e dovrebbero restare in questo paese per breve tempo.
In un’altra pagina del 28 luglio 1943 troviamo:
Attraverso Green (nome in codice per La Malfa, n.d.r.), abbiamo ottenuto i nomi dei leader del PARTITO D’AZIONE in Sicilia ed il contatto con loro è stato intrapreso.
Tali contatti risultano evidenti visto che La Malfa era siciliano.
Si legge poi in un documento del 19 giugno del 1943:
UGO LA MALFA
Conosciuto da noi come oppositore al Fascismo, ma si è accontentato di studiare ed osservare fino a quando l’azione sarebbe stata proficua. È esperto di banche e di economia e, quando è stato sentito, era impiegato nel dipartimento di ricerca della Banca Commerciale.
CARLO LEVI
Conosciuto in pubblico come socialista ed oppositore al Fascismo. Di professione pittore. Ha tenuto mostre in Francia e ha sfruttato questa opportunità per entrare ed uscire dall’Italia per aiutare il movimento GIUSTIZIA & LIBERTÀ di cui è stato uno dei promotori originari. Fu imprigionato per 6 mesi nel 1934 ed in seguito tenuto sotto sorveglianza. PAOLA OLIVETTI separata dal marito visse per anni con LEVI come sua amante. Lei era un’anti-fascista attiva ed usava il suo “salotto” per motivi politici.
Nel file desecretato si trovano pagine e pagine su Olivetti ovviamente, ma anche sui tre del Comitato: Salvatorelli, La Malfa e Levi.
Il 17 giugno 1943 scrivono:
Ugo La MALFA
Siciliano, nato intorno al 1904 o 1905. Dottore in Legge ed esperto di problemi economici. Dopo aver conseguito la laurea, ottenne un impiego a Roma nel 1927(?) presso il nuovo Istituto per l’Esportazione, organizzato per la prima volta da Alberto PIRELLI, direttore generale dell’Istituto era Manlio MASI, che aiutò La MALFA e che negli ultimi anni è stato mandato dal governo italiano in vari paesi europei per discutere di argomenti economici.
Nei primi giorni del 1928, la Polizia italiana scoprì un’organizzazione di giovani italiani di orientamento liberale, per lo più studenti. Molti di loro furono arrestati (forse fino a 600), tra cui LA MALFA. Fu rilasciato dalla prigione dopo poco tempo.
Dopo un periodo difficile, LA MALFA riuscì a ottenere un lavoro presso l’”Enciclopedia Italiana” a Roma.
Da lì si trasferì alla sede centrale (Ufficio Ricerca?) della Banca Commerciale Italiana.
LA MALFA, per quanto conosciuto da chi scrive, è un uomo molto intelligente e affidabile. Politicamente è un liberale con tendenze un po’ conservatrici.
A proposito di LEVI il 17 giugno del 1943 scrivono:
LEVI, Carlo.
Socialista; visse a Parigi e viaggiò tra Berna e Firenze; Ha lavorato per “Giustizia e Libertà” da circa il 1928/29 ad oggi.
Benché antifascista, Mussolini non ha interferito, tanto che gli è stato permesso di viaggiare tra Parigi e Milano senza troppe difficoltà.
Si suppone che abbia portato in Italia il primo pacco di propaganda antifascista di “Giustizia e Libertà”.
Ha studiato come avvocato, ma di professione è pittore, spesso si reca a Parigi per mostre, ecc. Benestante. 100% antifascista.
Nel paragrafo 22 di altro documento:
UGO LAMALFA, circa 40 anni di età; siciliano; economista; sebbene aiutò altri anti-fascisti, non è mai stato un oppositore di spicco del regime.
CARLO LEVI è sempre stato attivamente antifascista; un componente di vecchia data di Giustizia e Libertà.
Pagine e pagine di cablogrammi britannici su Olivetti, il “pianificatore lungimirante”, ma anche sui tre esponenti del Comitato per la soppressione del regime di Mussolini, ovvero Salvatorelli, La Malfa e Levi.
Esistono, come anticipato, prove del coinvolgimento diretto – secondo i cabli – del Papa in prima persona.
[1] https://www.treccani.it/enciclopedia/ugo-la-malfa/ 7.11.2024.
[2] https://www.museotorino.it/view/s/730d96a0c2794e6ea20689b40cf546d2 7.11.2024.