Il 2° Corpo d’Armata polacco guidato dal Generale Wladyslaw Anders arrivò in Italia dai gulag sovietici. Fu una formazione non solo militare, ma anche un’unità civile che svolse attività culturali.
La costituzione dell’esercito avvenne nel 1941 a seguito degli accordi tra il governo polacco in esilio a Londra e quello sovietico. L’Armata sovietica liberò circa 120 mila prigionieri polacchi dai gulag nel 1941. Tra loro uomini, donne e bambini. Molti erano intellettuali, scrittori e artisti.
Con a capo il Generale Anders, il 2° Corpo d’Armata polacco raggiunse l’Italia nell’inverno del 1943-44 attraverso un lungo viaggio. Dall’URSS alla Persia, alla Palestina e all’Egitto fino a raggiungere l’Italia.
Combatterono strenuamente con le Forze Alleate contribuendo alla liberazione del paese. Sono molti i cimiteri in Italia con i caduti polacchi.
Nel contesto della Seconda Guerra Mondiale, il 2° Corpo d’Armata polacco rappresentò uno spazio “libero” al di fuori della Polonia invasa con caratteristiche originali, quasi uniche, per un esercito. Si trovò ad assolvere anche funzioni abitualmente gestite dalla società civile. Formarono due gruppi teatrali, un’orchestra e un giornale. Per i più piccoli furono organizzati scuole e orfanotrofi.
Questi giorni la sua vicenda che rappresenta una pagina fondamentale di storia, non solo militare, ma anche culturale, è immortalata in una mostra con materiale fotografico e documenti d’archivio organizzata dall’Istituto Polacco di Roma in Via Vittoria Colonna. Qui è spiegata l’attività culturale all’interno dell’armata anche attraverso la memoria dei combattenti e dei loro familiari.
Uno spaccato autentico di storia che illustra la dedizione del 2° Corpo d’Armata polacco – conosciuto ai più per l’efficienza bellica ed il coraggio – alle attività culturali, sociali, artistiche ed educative.