Il Resto del Carlino – Redazione Pesaro
I libri scomparsi al museo Churchill rispuntano in uno scatolone a teatro
Dei quattro volumi storici conservati a Montemaggiore non si avevano notizie da circa un mese. L’assessore Tadei: “Escludo il furto, ma abbiamo messo il cartello: ’Solo per consultazione interna’”.
Di Sandro Franceschetti
Sono stati ritrovati e rimessi al loro posto i quattro libri storici che erano scomparsi dal museo civico ‘Winston Churchill’ di Montemaggiore. A confermare la buona notizia è l’assessore alla cultura di Colli al Metauro, Francesco Tadei, che cerca di ricostruire come possa essere avvenuta la loro sparizione, tendendo a escludere l’ipotesi del furto: “I volumi sono di nuovo a disposizione dei visitatori del museo. Ed è molto probabile che la loro sparizione, di cui ha dato notizia Il Resto del Carlino il 2 febbraio scorso, non dipenda dall’azione di un ladro. I libri, infatti, sono stati rinvenuti dal gestore del museo ‘Churchill’, Michele Spadoni, nei locali di servizio del Teatro di Montemaggiore, nel piano sottostante rispetto alla platea e al palco, all’interno di uno scatolone”.
Tadei fa riferimento anche a un’attività d’indagine: “Sono stati interpellati tutti coloro che potevano, a vario titolo, aver messo mano ai libri e ne è scaturito che è molto probabile che ci sia stato un errore unito a una mancanza di comunicazione. Con tutta probabilità, i quattro volumi sono stati utilizzati come fonti storiche per alcuni eventi che si sono svolti a Montemaggiore in occasione di una serie di iniziative, tra le quali ‘Era Ieri’ e ‘Marchestorie’ e poi non sono stati riconsegnati immediatamente al museo. Successivamente, chi ha sistemato il teatro dopo gli eventi ha riposto lo scatolone con dentro anche i libri, nei locali di servizio, come si fa abitualmente e da quel momento sono sempre rimasti lì”.
“A ciò – aggiunge l’assessore alla cultura – si è probabilmente aggiunta una carenza di comunicazione tra le varie persone coinvolte nella vicenda. Che, per fortuna, ha avuto un lieto fine – conclude Tadei -, perché ora ogni cosa è tornata al suo posto, con un’unica, importante, differenza: sul tavolo del museo in cui sono collocati tutti i libri, campeggia un cartellino con scritto ‘solo per consultazione interna’”. Come riportato il 2 febbraio su queste colonne, i volumi scomparsi, e ora ritrovati, erano ‘Churchill, la vita politica e privata’ del compianto storico inglese Martin Gilbert; ‘Churchill il nemico degli italiani’ scritto da Antonio Spinosa (morto nel 2009); ‘L’angelo di Churchill’ di Nicoletta Maggi; e la raccolta fotografica sul passaggio delle truppe polacche nelle Marche con immagini provenienti dall’Imperial War Museum e dal Polish Institute & Sikorski Museum di Londra.
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