Il 29 Ottobre del 1923 moriva la grande esponente del Futurismo boema naturalizzata italiana, Rougena (Růžena) Zatkova in arte Signora X. Allieva di Balla, apprezzata da F.T. Marinetti e Prampolini.
E’ morta a soli 38 anni la grande artista futurista vissuta per molti anni in Italia. Aveva conosciuto Filippo Tommaso Marinetti a Milano nel 1915 partecipando alla “serata degli intonarumori”, un’evoluzione dei toni musicali creata da Russolo. In casa Marinetti aveva frequentato personaggi del calibro di Prokovief, Stravinskij e il ballerino Massine.
Dal primo incontro con Marinetti, intuisce lo spessore del fondatore del Futurismo. Subisce il fascino del dinamismo del Futurismo e decide di abbracciare immediatamente il fenomeno che dà uno scossone e rivoluziona l’arte di mezza Europa.
Purtroppo, nonostante il suo grande talento come pittrice e scultrice, sono rari i lavori rimasti in circolazione. Suo il dipinto dedicato a F.T. Marinetti, “Sole Marinetti”. Non è uno dei tanti ritratti, lui ci si fa fotografare accanto assieme a Marchesi a Torino.
I libri a lei dedicati sono oramai fuori produzione. Notizie sul suo conto si trovano soltanto in maniera frammentaria in internet, su wikipedia o in qualche vecchio articolo. Delle informazioni sono imprecise e sommarie. Se si consultano poi i libri attualmente in commercio sul Futurismo, si trovano delle recensioni di poche righe sul suo conto.
Dimenticare un’artista di tale spessore è una grave perdita per l’arte e per la cultura. Rougena Zatkova è morta sì molto giovane, a soli 38 anni, perché allora si poteva perdere la vita in giovane età. Di tubercolosi. Aveva vissuto molti anni a Roma e divenuta allieva di Giacomo Balla, aveva interpretato l’avanguardia del Futurismo con una forza tale da infrangere il muro di maschilismo tipico dei futuristi. Tutti ne riconobbero il valore ed il talento incondizionato.
Era nata in Boemia nel 1885 da una famiglia boema benestante che la incoraggia, fin da piccola, a dedicarsi alla pittura e alla musica. Studia pianoforte, pittura e le lingue straniere, il che era inusuale per le giovani dell’epoca. I suoi primi dipinti furono di genere tradizionale e quindi non sfonda agli esordi. “I suoi primi lavori traevano ispirazione dagli impressionisti ed erano tradizionali: niente di moderno, niente di nuovo”: scrivevano di lei al tempo.
Dopo aver studiato arte a Praga e a Monaco si trasferisce in Italia. Si era sposata con un principe russo, diplomatico presso l’ambasciata russa a Roma, ma il matrimonio, solo di facciata -si diceva lui fosse gay- era naufragato dopo breve tempo. A Roma, abita in una strada vicino Trinità dei Monti, in Via del Bottino 8 a, frequenta lo studio di Balla e Prampolini. Si lega sentimentalmente ad Arturo Cappa, fratello di Benedetta Cappa, moglie di F.T. Marinetti. Con lui trascorre periodi sereni.
Esordisce su Roma futurista come Signora X ed esibisce le proprie opere in una mostra del 1921. Sempre nel 1921 interviene su Cronache d’attualità sul tattilismo di Marinetti. Tattilismo perché usava elementi che riproducevano la sensazione di tatto: pezzi di stoffa, fogli di metallo, etc. nei suoi lavori. Realizzava così opere con elementi polimaterici, i “quadri-sensazioni”. Subì inoltre l’influenza dal dinamismo plastico di Boccioni. Pronta a captare ogni nuova influenza, è una fervente sostenitrice dell’importanza del sentimento aggressivo in arte.
L’anno successivo, nel 1922, grazie a Prampolini, espone alla Casa d’Arte Bragaglia di Roma.
Prampolini scriveva di lei nel 1922:”La pittrice e scultrice ceko-slovacca Rugena Zatkova- è una delle ultime pioniere della nuova arte futurista. Rugena Zatkova, con le sue innumerevoli opere, vi piloterà attraverso gli imponderabili misteri della psicologia umana, vi rivelerà dei nuovi aspetti plastico-pittorici dell’inesauribile mondo sensibile”. Sempre nel 1922 partecipa all’Esposizione futurista internazionale del Winter Club di Torino. Muore in una clinica svizzera di tubercolosi.
Zatkova è stata una delle poche donne esponenti del Futurismo a partecipare alle mostre all’avanguardia. L’unica a tenere ben due esibizioni a Roma che era divenuta oramai la capitale del Futurismo. L’unica a ricevere la profonda stima di Prampolini, di Balla, di Bragaglia e ad essere declamata da Marinetti. Veniva stimata allo stesso modo di un artista uomo. Il che era un’eccezione visto il contesto ideologico del Futurismo. E tutto ciò non per il fascino indiscusso, ma per la personalità eclettica ed il notevole talento.
Sento parlare della Zatkova, con profonda ammirazione, da Ala Marinetti, figlia di F.T. Marinetti e della pittrice Benedetta Cappa. In quanto figlia del fondatore, lei è la risorsa maggiore esistente sul Futurismo. Non conoscevo Rougena Zatkova prima. Le chiedo chi fosse. Qualche particolare al di fuori dei soliti testi. Delle notizie inedite.
Ala Marinetti non l’ha conosciuta personalmente perché la Zatkova è morta prima della sua nascita. “Di lei, ho sempre sentito parlare fin da piccola. Da mio padre e da mia madre. Entrambi ne ammiravano il talento e la forza”: mi racconta Ala Marinetti.
“Ha vissuto molti anni a Roma, sebbene amasse viaggiare. Abitava in centro dalle parti di Piazza di Spagna. Era un personaggio carismatico, una donna molto bella che viaggiava da sola e parlava tantissime lingue. Inusuale in quel periodo. Mio padre diceva che era molto intelligente. Fin da subito ne aveva percepito il talento e le potenzialità come aveva fatto con tutti gli altri: Boccioni, Balla, Carrà, etc. Tutti loro erano speciali. Mia madre a Villa Borghese incontrava Balla mentre dipingeva concentrato. Studiava per ore la luce che si infiltrava tra i rami degli alberi. Come per Balla, i miei genitori nutrivano una profonda stima per la Zatkova”.
A parte questa intensa testimonianza, molte delle sue opere sono andate smarrite.
Ora a distanza di 95 anni dalla scomparsa, non si può far a meno di celebrare l’artista boema di nascita ma italiana d’adozione. Una donna. Uno sprazzo di luce in un periodo storico complicato non solo in Italia ma in tutta l’Europa.