Montemaggiore al Metauro è stato il luogo dove suo padre, il Generale polacco Wladyslaw Anders, combatté fianco a fianco con gli inglesi e i canadesi per sfondare la Linea Gotica dei tedeschi. Il generale Anders ebbe in questi territori delle Marche un incontro col Primo ministro Winston Churchill quel 26 agosto del 1944. Per questi motivi, l’Ambasciatore della Repubblica di Polonia, Anna Maria Anders, figlia del celebre generale sepolto a Montecassino con i suoi uomini per sua volontà, ogni anno torna a Montemaggiore.
Partecipa alla rievocazione storica di quel viaggio di Winston Churchill organizzata qui a Montemaggiore dal titolo “Era Ieri” e rende omaggio ai caduti della sanguinosa battaglia delle truppe alleate. Suo padre guidò il secondo Corpo polacco al combattimento proprio qui sul Metauro.
Quest’anno, l’Ambasciatore Anna Maria Anders è accompagnata, oltre dai rappresentanti dell’Associazione Italo-Polacca, dal Console Onorario della Repubblica di Polonia per le Marche Cristina Gorajski. Anche il padre del Console prese parte all’offensiva per lo sfondamento della Linea Gotica. Alla sua scomparsa nel 1990, fu sepolto nel cimitero di Ancona. Lei racconta che, quando il governo polacco le propose di trasferirsi alla sede consolare di Ancona, accettò con gioia.
A Montemaggiore si celebra il viaggio del Premier Churchill con una rievocazione storica organizzata fino all’ultimo dettaglio. L’unica località in Italia a dedicare una manifestazione rievocativa alla figura del capo del governo britannico.
Il Comune con la Pro Loco, i cittadini di Montemaggiore e naturalmente il Museo storico di Winston Churchill, sotto l’egida della professoressa Marta Marchetti, tutti uniti per rievocare quel duro periodo della Seconda guerra mondiale, l’agosto del 1944.
Sono ben allineati i rievocatori vestiti da militari britannici, da cappellano militare e da prete. Moto d’epoca in bella mostra davanti al comune. La banda diretta da Michele Spadoni, il responsabile organizzativo del Museo di Winston Churchill, pronta al via con gli strumenti.
Di punto in bianco l’arrivo di due camionette militari britanniche attese da figuranti sugli attenti in divisa inglese. Saltano giù dai veicoli altri militari britannici con il personaggio protagonista dell’evento vestito come Churchill quel 26 agosto del 1944.
Passa in rassegna i suoi uomini con l’immancabile sigaro in bocca. Molte persone del luogo vestite da anni ’40. Donne con le velette, tanti bimbi con le camicette bianche e i pantaloni con le bretelle. La banda attacca con la musica.
Il manipolo di militari britannici capitanati dall’attore Winston Churchill si spostano verso il punto esatto dove il vero attore della Seconda guerra mondiale, munito di binocolo, osservava l’avanzata delle truppe alleate che dal Sud si spingevano in avanti fino a sfondare la Linea Gotica. (Churchill stesso definiva la Camera dei comuni ‘il mio teatro’ già in una lettera del 1929 e, se non poteva recitare un ruolo effettivo lì, sarebbe stato per lui il momento di abbandonare l’abbastanza faticosa attività della politica). Già allora voleva essere attore.
Accanto alle targhe celebrative, una dedicata a Churchill, una alla battaglia della Linea Gotica, l’altra in omaggio ai caduti polacchi, inizia la parte più formale dell’evento con la deposizione delle corone ai caduti.
A seguire il discorso del sindaco, dell’ambasciatore Anders, del Console onorario e dell’assessore regionale della Regione Marche. Interessante il contributo del responsabile dell’Associazione polacca, Maurizio Nowak, che mette in evidenza come in guerra le donne polacche svolgessero un ruolo di primo piano, “Non delle semplici crocerossine, le nostre donne guidavano i camion”. La cerimonia ufficiale termina con l’esecuzione degli inni nazionali, quello dell’Italia, della Polonia e quello d’Europa.
Numerosa la gente accorsa all’evento. Non solo le persone del posto, parecchie dai paesi limitrofi, qualcuno da lontano.
Iniziano i festeggiamenti. I bimbi rallegrano la giornata soleggiata di fine agosto con i loro sorrisi divertiti. Sono anche loro i protagonisti. Porgono i mazzi di fiori che, alla fine, l’autorità comunale dona all’ambasciatore e al console.
La professoressa Marchetti rimane a dirigere il museo. E’ un via vai di visitatori. “Oggi è arrivata una troupe dal Piemonte – racconta – è venuta perché ha scoperto che un tedesco che stava in queste zone all’epoca, salvò la vita a degli ebrei”. Lei in quel museo ci mette il cuore. E’ la sua creatura.
La festa continua in giro per il paese. Attori che recitano tra le vie più caratteristiche. L’orchestrina che suona le canzoni di quei tempi andati. “Ba ba baciami piccina sulla bo…”, il brano musicale del 1940. Stand con gassose e acqua tonica dalle etichette rigorosamente vintage secondo la “1°Antica Ricetta”.
L’atmosfera che si respira non è quella della sagra folcloristica del paese. E’ allegra ma al tempo stesso solenne nei ricordi. Qui tutti si impegnano per la riuscita dell’evento. Quest’anno l’affluenza è maggiore rispetto agli altri anni, a detta di tutti. E se chiedi in giro alle persone da fuori perché sono accorse di domenica, ti rispondono: ”quest’anno era importante esserci. Più degli altri anni!”. E non capisci se si riferiscono alla pandemia o al momento politico o a tutt’e due. Ci volevano essere e basta.
La serata continua sulle note dell’orchestrina e l’ottima cucina preparata dalle abili mani delle signore del paese. Tutti in fila in attesa per il piatto della giornata: le tagliatelle al ragù “Winston Churchill”. Con la stessa ricetta di Marietta. La signora che quel lontano 26 agosto del 1944 cucinò la tipica cucina marchigiana per il Premier britannico.
